Integratori alimentari alla curcuma: cambia l’indicazione in etichetta

Sotto la lente d’ingrandimento del ministero della Salute gli integratori alimentari contenenti estratti di curcuma longa. Con una nota, il dicastero avverte produttori e associazioni di categoria che, dopo approfondimenti, pur non essendoci un legale accertato con danni epatici, rilevati da diversi consumatori, è obbligatorio inserire in etichetta un avvertimento per le categorie a rischio.

Questa la nota completa da parte del Ministero: “A seguito delle valutazioni condotte su casi di epatotossicità conseguenti all’assunzione di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa, nuovamente registrati dopo i precedenti del 2019, si conferma, come già concluso nel 2019, che le cause sono verosimilmente da ricondurre a reazioni di natura idiosincrasica. Tuttavia, il gruppo interdisciplinare di esperti appositamente istituito, alla luce del persistere di casi di epatotossicità, ha ritenuto necessario ampliare l’avvertenza specifica inserita nel 2019 per gli integratori contenenti estratti e preparati di Curcuma longa e spp a tutela dei consumatori. Inoltre, lo stesso gruppo, dopo un’approfondita revisione della letteratura scientifica, ha concluso che non ci sono evidenze scientifiche a supporto degli effetti fisiologici attribuiti alla Curcuma Longa nelle linee guida ministeriali”.

Il decreto è dello scorso 28 luglio e bisognerà adeguare le etichette entro il prossimo 31 dicembre. Questa l’avvertenza supplementare da inserire: “AVVERTENZA IMPORTANTE. In caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari, l’uso del prodotto è sconsigliato. Non usare in gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico. Se si stanno assumendo farmaci, è opportuno sentire il parere del medico”. Vengono eliminati dalle linee guida ministeriali gli effetti fisiologici previsti precedentemente per la curcuma longa e spp.

“Si coglie l’occasione per ribadire la responsabilità degli operatori del settore alimentare che notificano ed immettono in commercio un integratore alimentare, di garantire la conformità degli stessi alla normativa alimentare, e la loro sicurezza (es: l’eventuale esistenza di effetti non favorevoli dovuti all’impiego contemporaneo di estratti/preparati ottenuti da piante diverse)” aggiunge la nota del ministero.

Il ministero poi specifica: “È inoltre obbligo degli operatori del settore alimentare verificare che gli ingredienti impiegati non siano novel food come stabilito dal regolamento (UE) 2015/2283, acquisendo tutta la documentazione necessaria a comprovarlo, e mettendola a disposizione dell’autorità competente ai controlli, qualora richiesto”. Il ministero chiede alle associazioni di rappresentanza del settore alimentare di raccogliere dati di consumo significativo precedente al 1997 degli estratti di curcuma longa e spp a elevato titolo di curcumina, poiché “dai lavori del gruppo interdisciplinare, non sembra esistere una storia significativa di consumo alimentare di tali estratti/preparati, che sembrano configurarsi come novel food ex reg. 2015/2283 e, pertanto, non impiegabili negli alimenti”.


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