Bagaglio perso: la funzione del tag sulla valigia

Nel periodo delle vacanze, sulle valigie si può installare un tag, ossia piccoli dispositivi elettronici che funzionano come tracker anche per zaini, portafogli o qualsiasi cosa importante non si voglia perdere. I tag si possono dividere in due categorie: quelli connessi solo con il Bluetooth LE (Low Energy) del dispositivo madre, come uno smartphone, e quelli che fanno parte di una rete di dispositivi e che permettono di rintracciare l’oggetto smarrito anche se si è a molta distanza dal dispositivo madre.

Naturalmente i secondi risultano più utili. È il caso di una valigia lasciata in aeroporto, ma anche in albergo quando si esce per una passeggiata. Le reti più utilizzate sono Dov’è di Apple e Galaxy Find di Samsung. Si servono delle centinaia di milioni di prodotti Apple e Samsung Galaxy che sono attivi e che sono quindi sempre in ascolto.

I tag sono collegati indirettamente alla rete perché i dispositivi che ne fanno parte creano semplicemente la rete, ma non possono rintracciare volontariamente i tag che appartengono ad altri utenti. Anche i tag che utilizzano solo il Bluetooth possono essere parte integrante di una rete di dispositivi, che però è quella del produttore del tag, meno diffusa e con maglie più larghe.

Caratteristica importante che dovrebbe avere un tag è il geofencing, ossia la possibilità di avvisare l’utente quando si sta allontanando dall’oggetto che non si vuole perdere o lasciare incustodito. Pensate per esempio se siete al tavolino di un bar e vi dimenticate il portafogli o se siete in un mezzo di trasporto con le valigie sotto i piedi e qualcuno tenta di portarvele via. Sarete avvisati e non potrete davvero perdere o farvi rubare nulla.


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