Etichette per cosmetici: il codice Inci

La normativa europea sui cosmetici si basa sul codice Inci ed è datata 1 gennaio 1997. Dà la possibilità di ottenere informazioni decisive sulla composizione dei cosmetici acquistati in Italia e nel resto d’Europa. Per chi soffre di alcune allergie, conoscere con cosa è fatto il cosmetico è determinante. Ma che cosa significa Inci? E’ l’acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients e si applica anche a Paesi come la Russia, il Brasile, il Sudafrica, gli Stati Uniti e il Canada. Grazie a Inci, sull’etichetta dei prodotti cosmetici, i consumatori trovano gli ingredienti utilizzati in ordine decrescente a seconda della concentrazione. Bisogna segnalare anche le sostanze che sono presenti in percentuale inferiore all’1 per cento, ma in questo caso si può fare in ordine sparso. Non si considerano le impurezze che sono nelle materie prime, le sostanze assenti nella composizione del prodotto finito e quelle che sono state utilizzate come solventi.

Importante è sapere come leggere il linguaggio utilizzato per ciascun componente. I nomi in latino indicano quelli utilizzati in forma pura, senza modifiche chimiche. Quelli scritti in lingua inglese o con codici numerici (per esempio i coloranti artificiali) sono invece risultati di una sintesi chimica.

Altro dettaglio non trascurabile è capire quali sono i prodotti cosmetici. Si fa riferimento al Regolamento CE numero 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio. All’articolo 2 si legge che i prodotti cosmetici si distinguono da “sostanze” e “miscele”, Nel primo gruppo troviamo solo sostanze e miscele da applicare sulle parti esterne del corpo umano, su denti e mucose della bocca, sempre che il fine sia quello di pulire, profumare, modificare l’aspetto, proteggere, mantenere in buono stato o apportare correzioni agli odori corporei.


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