Etichette elettroniche: ecco quanto si può risparmiare

Payback in un anno e mezzo, Roi del 277 per cento in 5 anni, ma soprattutto risparmi pari a 130,68 milioni di euro, così suddivisi: 69,67 milioni di manodopera con l’automazione delle variazioni di prezzo, 42,72 milioni migliorando l’efficienza di evasione dell’ecommerce, 18,29 milioni di euro nel rifornimento agli scaffali.

Sono alcuni degli effetti che si procurerebbero dotando gli store di etichette elettroniche intelligenti, con tecnologia ottica senza fili (Esl). Lo determina uno studio Tei – Total Economic Impact, che Pricer ha commissionato a Forrester Consulting, coinvolte tre catene di Gdo in Europa che sommano più di 1.250 punti vendita di generi alimentari.

Adottare etichette elettroniche intelligenti sarebbe d’aiuto non solo per gestire operativamente il punto vendita, ma permetterebbe di controllare in modo migliori i profitti e i prezzi. I clienti potrebbero trarne beneficio con un miglioramento dell’esperienza di acquisto grazie a contenuti maggiori: più informazioni, aggiornamenti in real time e display più coinvolgenti.

Magnus Larsson, ceo a interim di Pricer, ha commentato: “Lo studio Forrester mostra l’elevato valore offerto dall’utilizzo delle Esl, sia in termini di efficienza operativa sia di aumento della redditività. Le Esl sono andate oltre il loro scopo originale, cioè consentire variazioni di prezzo istantanee e automatizzate per ridurre la spesa di manodopera e garantire l’integrità dei prezzi tra lo scaffale e la cassa. Ora la tecnologia offre molto di più di tutto questo: incarna il legame dinamico tra il prodotto e il cliente. E queste reattività e agilità sono ora più che mai essenziali per i rivenditori di generi alimentari che cercano di ottenere un vantaggio competitivo sulla loro offerta, piuttosto che semplicemente superarsi a vicenda sul prezzo, evitando così una corsa al ribasso”.


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