Brexit: nuova etichettatura dei vini nel Regno Unito, problemi e costi

Con la Brexit, le regole di etichettatura sono regolate dalla legge inglese. Cosa è cambiato dunque per i vini di importazione? Le regole di etichettatura con i dati dell’importatore sono applicabili nel Regno Unito non più solo per i vini provenienti da fuori europea, ma anche per quelli europei. Il passaggio è avvenuto lo scorso 30 settembre: da questa data, il vino proveniente dall’Europa dovrà avere in etichetta l’indirizzo di un rivenditore o importatore con sede nel Regno Unito per permettere al consumatore di ricorrere a un contatto inglese in caso di problematiche con il prodotto acquistato.

Calice di vino rosso
Pouring glass of red wine from a bottle.

L’etichettatura specifica per il Regno Unito diventa una specie di barriera commerciale. I vini che tornano in Paesi terzi come l’Unione europea, dovranno essere rietichettati, con una surplus di costi. Non solo: gli importatori con sede nel Regno Unito devono controllare, rimuovere o sostituire le etichette per assicurarsi che siano rispettate le regole del mercato inglese.

Ci sono state pressioni dalla Wine & Spirits Trade Association (Wsta) affinché venissero adottate delle modifiche. Ma non è successo ancora nulla. Intanto, vi è la consapevolezza che l’aggiunta di etichette dell’importatore potrebbe compromettere seriamente la capacità di rivendere questi vini in un mercato secondario.


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