Obesità dei bambini: l’Italia senza regole, l’etichetta nera sui prodotti in Cile

L’obesità è un problema grave dappertutto in Europa: lo dice il rapporto 2022 dell’Oms. E i casi di sovrappeso sono in aumento. L’Italia, insieme alla Grecia, ha i bambini tra i 5 e i 9 anni che sono i più obesi d’Europa. Come dire che le politiche nutrizionali nel nostro Paese non hanno prodotto risultati. E allora potremmo copiare da chi in questo campo è più bravo. Ossia, secondo l’Oms, Cile, Messico e Brasile.

Prendiamo l’esempio proprio del Cile. Ha definito un profilo nutrizionale applicabile a tutti gli alimenti e le bevande. Quelli con alto contenuto zuccherino, con molto sodio, acidi grassi saturi e calorie vengono definiti con l’acronimo Hefss (high, energy, (satured) fat, salt or sugar) e viene applicata un’etichetta nera ottagonale dove si specifica appunto che sono ad alto contenuto di grassi saturi, sale, zucchero e/o calorie. I valori dei profili nutrizionali (riferiti a 100 g o ml) oltre i quali scatta il bollino nero sono: 275 kcal per gli alimenti (70 per le bibite), 400 mg di sodio, 10 g di zucchero (5 per le bevande), 4 g di grassi saturi (3 per le bibite). Un sistema che appare più semplice e immediato delle etichette a semaforo di Gran Bretagna e Francia.

Gli alimenti con uno o più bollini neri hanno restrizioni anche nelle pubblicità su tutti i canali e i siti web per bambini, dalle 6 alle 22. E ci sono messaggi di allerta quando si è fuori da questi orari protetti. E’ il modo che viene adottato in Cile per limitare il consumo del junk food. Non solo: gli alimenti con il bollino nero non possono essere venduti a scuola e sono oggetto di future tasse in aggiunta a quelle già esistenti come la sugar tax per i soft drink. E ancora: non possono utilizzare personaggi dei cartoni animati, persone o animali che attirino l’attenzione dei bambini. Non si possono usare neanche musiche per bambini, regali, accessori o adesivi, situazioni che vadano a rappresentare la vita quotidiana dei più piccoli, applicazioni interattive, giochi o concorsi.

In Italia oggi non c’è regolamentazione. Vengono utilizzati pure influencer nei canali YouTube guardati da milioni di bambini come follower. Bisogna ripensare completamente l’educazione alimentare.


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