Zero Pesticide Residue: la nuova etichetta prende piede

‘Zero Pesticide Residue’: segnatevi questa indicazione che, da quattro anni, compare sulle etichette francesi. Oggi sono più di 137 milioni le unità di vendita al consumo che portano questa etichettatura, che è un esempio del rinnovamento dell’agricoltura transalpina e che può essere trovata in sei dipartimenti del settore della vendita al dettaglio.

La crescita dell’etichetta Zero Pesticide Residue, nel primo semestre del 2022, ha fatto registrare un +16 per cento in valore, in tutti i settori. Tale crescita si basa su una lista dinamica dei prodotti etichettati: +30% tra il 2021 e il 2022 in termini di numero di referenze disponibili sul mercato (dalle 155 di fine 2020 alle 250 attuali, di cui 200 di frutta e verdura fresca).

Nel reparto dell’ortofrutta, troviamo il +14 per cento dei pomodori, il +12 per cento della patata, il +7 per cento della mela (aumenti relativi ai primi sei mesi del 2022 rispetto alla prima metà del 2021). In tutti gli ipermercati francesi c’è ormai questa indicazione in etichetta, escludendo Cora e Grand Frais.

Analizzando il 2021 nella sua interezza, un francese su quattro ha comprato prodotti ‘Zero Pesticide Residue’ (fonte Kantar). La notorietà dell’etichetta ha raggiunto il 50 per cento (fonte Csa). Il 47 per cento delle persone intervistate ritiene che le attività di etichettatura sull’uso di agrofarmaci diano un’immagine positiva nel reparto ortofrutticolo. I consumatori riescono in questo modo a migliorare i loro acquisti tra gli scaffali.

Il 20-27 per cento dei consumatori ritiene un criterio di selezione importante l’etichetta ‘Zero Pesticide Residue’ e ‘Without Pesticide Residue’, rispetto al 30 per cento dell’etichetta biologica. Il 40% è disposto a pagare di più per un frutto o una verdura con un’etichetta: tra +0,10 euro e +0,30 euro/kg con l’etichetta “Zero Pesticide Residue”. Il 27% dei consumatori intervistati afferma di aver visto i prodotti con le etichette “Without Pesticide Residue”, “Zero Pesticide Residue” or “Cultivated without Pesticides”. Le etichette vengono associate ai benefici per la salute dei consumatori, e anche per gli agricoltori e l’ambiente. Infine, il 74% dei consumatori afferma di trovare rassicuranti tali etichette.


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