Etichetta d’origine prodotti alimentari: Coldiretti dà battaglia

Coldiretti ha ottenuto un milione di firme e l’82 per cento di consensi sull’etichettatura obbligatoria sull’origine di tutti i prodotti. Un grande risultato a livello europeo che spinge l’associazione dei coltivatori diretti a insistere. Ma a che punto siamo, intanto?

E’ in fase di emanazione il decreto del ministero che proroga l’obbligo di indicazione dell’origine su pasta, riso e pomodoro; presso la Corte dei Conti è in fase di registrazione il decreto sull’origine di latte e formaggi. A Bruxelles, quindi in Commissione europea, è recentemente arrivato anche il decreto ministeriale che riguarda l’origine delle carni suine trasformate.

L’Italia, fa sapere Coldiretti, “rappresenta ormai il primo baluardo di difesa di tutti i consumatori europei nei confronti delle contraffazioni e delle produzioni agroalimentari di scarsa qualità. Il percorso è ancora pieno di difficoltà, ma cresce sempre di più la consapevolezza che la trasparenza e l’etichettatura rappresentano il volere dei cittadini e il miglior modo per salvaguardare la salute e il tenore di vita di tutti gli europei”.

E ancora: “In questo momento, l’azione di Coldiretti sta portando alla ribalta l’indicazione obbligatoria in etichetta della provenienza delle carne e dei salumi. Il 93 per cento degli italiani ritiene importante sapere l’origine degli alimenti per dire finalmente basta agli inganni. Due prosciutti su tre, venduti in Italia, sono per esempio ottenuti da maiali stranieri, senza alcuna indicazione in etichetta”.

Infine, l’associazione ammette: “Come si può facilmente intuire, i provvedimenti sull’etichettatura, di cui il nostro Paese è promotore a difesa delle proprie produzioni di qualità, sono tanto importanti quanto portatori di interesse economici diversificati”.

Coldiretti darà battaglia anche per raggiungere altri obiettivi: come l’etichettatura trasparente pure nel settore vitivinicolo, nel comparto degli spumanti.


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