Etichetta Pace sui cibi: ci dirà quanto camminare per smaltire le calorie

Secondo scienziati britannici, le etichette sui cibi dovrebbero indicare anche quanto esercizio fisico è necessario per smaltire le calorie che quel determinato alimento apporta. Questo studio appartiene ai ricercatori della Loughboeough University: secondo loro, leggere sull’etichetta di un alimento il tot di esercizio fisico necessario per smaltirlo scoraggerebbe dall’acquistare cibi ipercalorici.

L’equivalente calorico dell’attività fisica (Pace), che spiega quanto movimento sia necessario per bruciare le calorie assunte, è utilizzato già in diverse app dietetiche. Per quelle alimentari, però, sarebbe un’assoluta novità. Nel Regno Unito, a questo proposito, sono state effettuate diverse interviste sull’argomento. Bene, la maggioranza ha fatto sapere che preferisce seguire le etichette a semaforo Nutri-Score, già utilizzate in 7 Paesi europei e appunto dalla Gran Bretagna.

Amanda Daley, docente della Loughborough University e coautrice dello studio, dice: “Le etichette nutrizionali aiutano le persone a fare scelte alimentari e l’etichettatura a semaforo è lo standard del Regno Unito. Ma il problema è che molte persone non capiscono il significato reale delle chilocalorie o dei grammi di grasso visualizzati sulle etichette degli alimenti e spesso sottovalutano il numero di calorie quando l’etichetta non viene fornita”.

Le persone intervistate sono state ben 2.688. A loro è stato chiesto se preferivano l’etichetta Pace o quella a semaforo, che ha vinto con il 43 per cento contro il 33 per cento. Questo risultato è arrivato nonostante più della metà del campione abbia spiegato che è più facile da capire la Pace. Il 49 per cento ha ammesso che questo modo di etichettare i cibi avrebbe maggiori possibilità di attirare la loro attenzione (rispetto al 31 per cento fermo al semaforo).

Quelli che hanno definito più accattivante l’etichetta sportiva sono stati i fisicamente attivi, coloro che si esercitano più di tre volte alla settimana. Quelli più sedentari e i più anziani invece restano legati all’etichetta vecchio stile. La maggioranza è concorde nel sostenere che Pace andrebbe messa su snack e dolciumi rispetto a pane, pasta, frutta e verdura. Molti la vedrebbero bene sui cibi da fast food, nei menu da asporto e in quegli alimenti che si trovano nei distributori automatici.

La squadra dell’Università che ha condotto lo studio sta ora pensando di testare le prime etichette con l’equivalente calorico dell’attività fisica in mense e per le vending machine. “Il nostro studio evidenzia che l’etichettatura Pace è utile per rafforzare gli attuali approcci all’etichettatura degli alimenti”, scrivono gli autori. “I prossimi passi consisteranno nel verificare se l’etichettatura Pace è in grado di ridurre l’acquisto di cibi e bevande ipercalorici in contesti alimentari differenti come ristoranti, distributori automatici, caffetterie e pub”.


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