Le etichette con tecnologia Rfid vengono utilizzate in diversi settori, dalla produzione al trasporto e logistica, dall’industria farmaceutica all’abbigliamento, fino alla cosmesi. Ognuno di questi comparti ha esigenze differenti sia per le dimensioni dell’etichetta sia per la distanza di lettura.
I costruttori principali costruiscono antenne, denominate inlay, da applicare alle etichette con dimensioni e forme differenti per andarsi ad adattare a qualsiasi esigenze del cliente che le richiede. Naturalmente, nel momento della produzione di un’etichetta Rfid, è fondamentale sapere quale dovrà essere la distanza di lettura che si vuole ottenere: maggiore è la superficie dell’antenna, più grande sarà la distanza di lettura.
Alcuni esempi: in cosmetica e gioielleria, le dimensioni dell’antenna saranno le più piccole: qui, infatti, la lettura di tag Rfid avviene a distanze ridottissime, anche con l’aiuto di dispositivi portatili. Si va da una distanza di due a una di cinque metri per la lettura. Nel settore farmaceutico, invece, la dimensione dell’etichetta Rfid deve potersi adattare alle confezioni e ai contenitori cilindrici che hanno forme e dimensioni varie. Possiamo leggere a un metro di distanza come a dodici.
Nel settore aeroportuale, servono invece antenne particolarmente grandi e performanti perché i nastri trasportatori con sopra i bagagli scorrono velocemente e la lettura a distanze elevate deve avvenire garantendo un margine di errore pari a zero. Possiamo passare da una lettura a sette metri fino a una a 18. Anche il settore automobilistico richiede il giusto dimensionamento per garantire massima efficienza del processo di produzione e assemblaggio, con una riduzione degli errori e di conseguenza dei costi.
Chiudiamo con Trasporti e logistica. Qui possiamo utilizzare etichette con maggiori dimensioni e le distanze di lettura diventano fondamentali per ottimizzare i processi, considerando che le etichette verranno lette sia da lettori fissi sia manuali. Si va dai 12 ai 15 metri di grandezza per l’inlay.
