Etichette per le confetture: differenze tra confetture e confetture extra

Le etichette per le confetture devono rispettare i rigidi protocolli per il packaging alimentare. Devono cioè essere idonee al contatto diretto con i prodotti alimentari. Il riferimento normativo è al Regolamento dell’Unione Europea 1169/2011. Le etichette per confetture, gelatine, marmellate e crema di marroni seguono le indicazioni specifiche per la filiera del D. Lgs. 50/2004 (recepimento della Direttiva 2011/113/CE).

Scopriamo che cos’è una confettura prima di tutto. E’ una mescolanza di zuccheri, polpa e/o purea o più specie di frutta e acqua, portata a consistenza gelificata appropriata. Per gli agrumi la confettura è ottenuta dal frutto intero, tagliato e/o affettato. La quantità di polpa e/o purea utilizzata per fabbricare 1000 grammi di prodotto non dev’essere inferiore a grammi: 350 in generale, 230 per ribes rosso e nero, sorbe, olivello spinoso, cinorrodi e mele cotogne, 150 per lo zenzero, 160 per il pomo di acagiù, 60 per il frutto di granadiglia. La denominazione dei prodotti preparati con le mele può essere accompagnata dal termine ‘cotognata’.

La confettura extra è una mescolanza di zuccheri, polpa non concentrata di una o più specie di frutta e acqua, portata a consistenza gelificata appropriata. Tuttavia, la confettura extra di cinorrodi e la confettura extra senza semi di lamponi, more, mirtilli, ribes neri e rossi può essere ottenuta parzialmente o totalmente dalla purea non concentrata di questa specie di frutta. Per gli agrumi, la confettura extra può essere ottenuta dal frutto intero, tagliato e/o affettato. La quantità di polpa utilizzata per la produzione di 1000 grammi di prodotto finito non dev’essere inferiore a grammi: 450 grammi in generale, 350 per ribes rosso e nero, sorbe, olivello spinoso, cinorrodi e mele cotogne, 250 per lo zenzero, 230 per il pomo di acagiù, 80 per la granadiglia.

In etichetta deve comparire la denominazione dell’alimento completata dal nome del frutto o dei frutti utilizzati in ordine decrescente rispetto al loro peso. Se i prodotti sono ottenuti da tre o più frutti, l’indicazione dei frutti può essere sostituita dalla dicitura ‘frutti misti’ o da quella del numero dei frutti utilizzati; l’elenco degli ingredienti; la presenza eventuali degli allergeni; la quantità netta di prodotto; il termine minimo di conservazione; il nome o ragione sociale e l’indirizzo dell’OSA responsabile delle informazioni presenti sull’etichetta: una dicitura che consenta di identificare il lotto di produzione; le modalità di conservazione; la dicitura concernente il contenuto di frutta; la dicitura concernente il tenore di zuccheri.


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