Etichetta per l’industria: il metodo wipe-on e tamp-blow

Nell’industria un’etichetta deve avere diverse qualità che potremmo riassumere in resistenza all’umidità, all’abrasione, agli sbalzi di temperatura, ai raggi UV e agli eventi o agenti chimici che potrebbero comprometterne tenuta e leggibilità nel tempo. Le etichette utilizzate prevalentemente nell’industria vengono definite a dati variabili, cioè che cambiano per uno o più elementi da prodotto a prodotto.

Esistono due tipologie di applicazioni: wipe-on e tamp-blow. Nel primo caso, l’etichetta viene stampata durante l’applicazione e viene effettuata a contatto. Ci deve quindi essere una sincronizzazione totale per evitare che si formino increspature al momento dell’incollatura. Nella seconda tipologia, avviene la stampa anticipata dell’etichetta con i dati corretti, sia un codice a barre sia un testo. Poi, l’etichetta viene messa sulla macchina con un metodo che utilizza la forma del vuoto per tenerla in posizione. L’etichetta viene trattenuta con la parte adesiva rivolta verso il basso e, quando dovrà essere applicata, la macchina la libererà e verrà letteralmente sparata contro il prodotto per cui è stata creata.

Se la catena di produzione dell’industria è particolarmente veloce, si fa preferire il metodo tamp-blow. Nel momento del passaggio, infatti, l’etichetta è già stata realizzata ed è pronta per l’applicazione. Inoltre, il prodotto non deve essere allineato e neanche avere un’altezza standard per procedere. Il procedimento wipe-on, invece, è consigliato per chi ha bisogno di un’etichettatura perfetta e ottimale, senza bolle o grinze sulle superfici più difficili e prive di regolarità. L’etichetta viene infatti impressa con il contatto tra la macchina e il prodotto.


Lascia un commento