Etichette intelligenti: e il vestito ci dice quanto sudiamo

Indossiamo un vestito fatto con materiali sostenibili? La risposta può arriva grazie alle etichette intelligenti, che contengono ossia un piccolo microchip che il consumatore può leggere attraverso il proprio smartphone per sapere tutto sul capo d’abbigliamento che indossa o che vuole acquistare. Se non c’è il microchip, ci possono essere comunque delle stringhe leggibili dai telefonini.

Gli abiti, insomma, hanno anche loro una voce. Possono parlarci della loro storia, della loro autenticità, addirittura tenere sotto controllo il grado di consumo o i nostri valori corporei. Tramite un tag, il vestito diventa un pezzo unico. Pensate che bello sapere il nostro grado di sudorazione: utilissimo per chi fa sport. O il movimento che stiamo facendo, magari le calorie che consumiamo. Naturalmente, il capo d’abbigliamento può fornire una miriade di informazioni grazie all’etichetta intelligente, non solo quelle sulla nostra salute.

Per esempio, grazie a questi microchip, l’etichetta arriva anche a combattere la contraffazione. Possiamo indossare prodotti che siano davvero Made in Italy se lo vogliamo, senza possibilità di errore o inganno. In questi casi, la tecnologia più utilizzata è l’Rfid, vere e proprie etichette anti contraffazione, associate a uno speciale microchip, chiamato tag o transponder. Qui dentro sono memorizzate tutte le informazioni su origine, composizione, processo di fabbricazione del campo. Oltre a dati più normali come la taglia, il colore e il modello. Il tag certifica l’autenticità del vestito e funziona pure come invisibile sistema di antitaccheggio fino a quando l’abito si trova in negozio, naturalmente.


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