Le etichette biodegradabili, una scelta etica e coerente

A seguito della legge (123/2017) che obbliga all’uso di sacchetti biodegradabili e compostabili con un costo per il consumatore, ma che in realtà non specifica nulla a proposito delle etichette, alcuni supermercati hanno deciso, per coerenza, di adottare comunque etichette biodegradabili.

Esiste infatti una materia prima specifica, da utilizzare per la loro creazione, che è testata e rispetta la normativa vigente in materia. Sono etichette in polpa di cellulosa senza legno, termiche, impresse cioè direttamente dalla stampante senza l’utilizzo di inchiostro e con adesivo acrilico biodegradabile e compostabile.

Ma quando si può definire un materiale biodegradabile?

Un materiale organico è compostabile quando, tramite un processo di degradazione batterica, si trasforma col tempo in un prodotto paragonabile a terriccio, ricco di sostanze organiche e adoperabile come fertilizzante. Un prodotto quindi completamente atossico per l’ambiente e privo di metalli pesanti oltre i limiti di legge.

Queste etichette richiedono al massimo tre mesi per la frammentazione e sei mesi per la degradazione, con una tossicità pari allo zero e nessuna impronta negativa lasciata nell’ambiente. La Pasqui Srl già da tempo produce le linea di etichette biodegradabili Evergreen rispettando la natura. Scegliere di rispettare l’ambiente utilizzando per i tuoi prodotti un packaging “verde” con l’etichetta compostabile Evergreen è una scelta etica e coerente. 


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