La stampa delle etichette: 400 anni di storia

Le etichette: uno degli strumenti più importanti per attrarre un consumatore verso il nostro marchio. Un mezzo di riconoscimento fondamentale. Ma quando sono nate e come si sono evolute?

La prima stampa di etichette risale a circa 400 anni fa quando venivano usati timbri in rilievo in metallo o legno. Veniva incisa una specie di immagine o carattere su carta fatta a mano con un processo simile a quello delle vecchie macchine da scrivere di Johann Gutenberg.

Per 200 anni il processo non è cambiato; e sebbene le presse fossero nel tempo diventate di metallo e il meccanismo di torsione fosse stato sostituito da uno a leve, la carta era ancora fatta a mano. Con l’inizio del XIX secolo e l’avvento della rivoluzione industriale le cose iniziarono a cambiare radicalmente: 

Con l’inizio del XIX e grazie al contributo di Robert Barclay nasce, infatti, il tuttora noto processo di stampa offset. Una tecnica che prende spunto dalla litografia e realizzabile grazie all’utilizzo di cilindri a contatto che trasferiscono l’inchiostro sulla carta passando attraverso un componente dell’impianto denominato caucciù.

Si tratta di un cambiamento che ha velocizzato tutto il settore dello stampaggio delle etichette, ma ha anche portato ad un grande miglioramento della qualità di stampa e favorito l’evoluzione: nel corso del secolo si vedono apparire, infatti, anche le prime carte patinate e le prime stampe a colori.

Le etichette diventano uno strumento importante di marketing 

Le etichette engono applicate su scatole di sigari e fiammiferi, bagagli, prodotti farmaceutici, su bottiglie di vetro. Nessuno è più disposto a rinunciare a questo nuovo concetto di packaging.

Siamo nel 1900 invece quando fanno capolino le prime etichette autoadesive prodotte in rotoli. Per l’epoca si tratta di una vera e propria rivoluzione che arriva a conquistare circa il 40% del mercato europeo.

Con le etichette autoadesive, gli inchiostri UV, la stampa a caldo e con le prime macchine stampanti dedicate, le imprese sono in grado di incidere su carta ogni tipo di immagine, colore e carattere, accorciando i tempi di realizzazione e stampando a prezzi più competitivi.

Ma è il 2000 a segnare l’ascesa della stampa digitale. Una tecnica che, tra tecnologie elettrofotografiche e a toner secco, tecnologie UV e inkjet a base d’acqua ha portato a ciò che oggi rappresenta l’evoluzione del prossimo futuro: la possibilità di stampare direttamente su vetro, plastica e altri materiali.

Una scelta etiche che permette di eliminare  l’utilizzo di carta, di ridurre l’inquinamento ambientale dovuto allo smaltimento di colle e altri materiali industriali e che consente, allo stesso tempo, un grande risparmio economico.


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