Filiera Umbra della Cartotecnica Green: tre aziende unite per l’ambiente

Cartotecnica e packaging: se la prima è il ramo dell’industria che riguarda fabbricazione e lavorazione della carta, il secondo è il metodo attraverso cui un prodotto parla al consumatore direttamente dalla confezione, invitandolo ad acquistare. Se inizialmente, infatti, il cibo veniva acquistato e consumato localmente, nel tempo è sorta la necessità di contenere, proteggere e trasportare le forniture alimentari. E, con gli anni, di pubblicizzarle.

Ora tre aziende, Pasqui Srl, Litograf Srl e Adesiva Srl hanno deciso di mettere insieme i loro saperi per costruire una vera e propria filiera, la Filiera Umbra della Cartotecnica Green. Come dice il nome, nel rispetto assoluto dell’ambiente. Dopo l’introduzione della legge 123 del 2017, infatti, è sorto l’obbligo di utilizzare sacchetti biodegradabili e compostabili e, alcuni supermercati, hanno deciso di utilizzare anche etichette biodegradabili. Fatte con polpa di cellulosa senza legno, termiche, senza utilizzo di inchiostro e con adesivo acrilico compostabile e biodegradabile. Ma quando un prodotto organico si definisce compostabile? Quando, al termine di un processo di degradazione batterica, diventa con il tempo simile al terriccio, utilizzabile dunque come fertilizzante, atossico per l’ambiente e senza che i metalli pesanti superino i limiti richiesti dalla legge.

Da un anno a questa parte, la Pasqui ha iniziato per l’appunto un percorso di innovazione tecnologica rilevante, cercando di far suoi temi socialmente responsabili come sostenibilità, ecologia, promozione della coscienza collettiva della preservazione delle risorse ambientali.

I prodotti dell’azienda fanno parte della filiera del packaging che, come detto, sono sempre di più interattivi e rivolti alla comunicazione nei confronti dell’utente consumatore. Pasqui è parte del packaging che comunica con il cliente, che porta informazioni di ogni genere. Come? Attraverso le etichette autoadesive e i materiali adesivizzati. Che fanno parte dell’industria alimentare, dalla grande distribuzione alla manifatturiera (vedi gli elettrodomestici), fino al trasporto aereo, con le etichette per i bagagli.

È dunque necessario offrire alla clientela soluzioni a valore aggiunto sostenibili, biocompatibili e socialmente responsabili. Al momento, Pasqui è l’unica azienda italiana che offre questo tipo di servizio: etichette biocompostabili con collante removibile per la funzione di ‘Apri&Chiudi’ di incarti bio. È stato trovato un sistema innovativo di laminazione solvent-less, in uscita nel 2021, ecologico, con le stesse prestazioni della tecnologia adesiva a base solvente, utilizzando un adesivo a indurimento istantaneo e privo di solventi. Si possono così sfornare imballaggi flessibili, laminati multistrato, con un impatto ambientale molto limitato e utilizzando materiali compostabili o riciclabili.

Accanto a questo metodo, l’azienda è in grado di stampare etichette che, secondo gli strandard della biocompostabilità, utilizzino inchiostri a base acqua, privi di solventi e asciugabili ad aria calda. Una produzione, insomma, a maggiore efficienza, con riduzione dei costi energetici, azzeramento delle emissioni in atmosfera, sostenibilità, prodotti destinati alla massa a impatto ambientale riassorbibile nel riciclo naturale.

Economia circolare: rigenerazione di valore

Si crea in questo modo il modello dell’economia circolare, che sta a significare condivisione, prestito, utilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti più tempo possibile. Si estende così la vita stessa dei prodotti e si riducono i rifiuti nell’ambiente. Quando il prodotto ha terminato la sua funzione originaria, i materiali di cui è composto vengono introdotti nuovamente nel ciclo economico. E generano ulteriore valore.

L’economia circolare si distingue dall’economia lineare, fondata sullo schema di estrazione, produzione e utilizzo, fino all’ultimo atto, ossia il prodotto che diventa rifiuto e viene buttato via. Un modello, questo, che si basa sulla grande disponibilità di materiali ed energia, rintracciabili a costi bassi. L’aumento nella richiesta di materie prime e la scarsità di risorse sta traghettando sempre di più il mondo economico verso l’economia circolare. Anche perché estrazione e utilizzo di materie prime significano maggiori immissioni di Co2 nell’ambiente, cosa che non avviene o avviene comunque in maniera minore con il modello del riciclo naturale.

La seconda azienda di cui parliamo è la Litograf Srl, che opera invece nel settore grafico editoriale e packaging da più di 35 anni. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un’azienda innovativa. Che fa il possibile per realizzare prodotti finiti di alta qualità, con sempre più attenzione alla tutela dell’ambiente. Opera nel settore con le certificazioni ISO 9001 e FSC – PEFC.

La direzione, negli anni, ha investito costantemente capitali finanziari e umani per creare prodotti a basso impatto ambientale. Continua, peraltro, a investire in macchinari progettati appositamente con forte innovazione di processo e prodotto per realizzare imballaggi con materiali tecnologicamente completamente biodegradabili, a partire dal confezionamento per l’ortofrutta, per soddisfare le tante richieste della grande distribuzione e per tutelare il consumatore. Litograf Editor ha clienti molto importanti che provengono dalla catena della Gdo.

Il titolare e amministratore, Paolo Chiavacci, spiega il perché del progetto filiera: “E’ il momento che lo richiede. Fare rete, collaborare porta successo e più business per tutti. È, questo, un periodo in cui stiamo investendo e non pensiamo solo al nostro orticello”. L’idea è nata prima del coronavirus: “Poi siamo stati bloccati, ma da alcuni mesi abbiamo dato maggiore forza a questa iniziativa”. Nel settore grafico, la Litograf Srl si è mossa e ha già fatto proposte ad aziende della Gdo: “Sostituire la plastica con cartotecnica bidegradabile e biocompostabile”. È insomma chiaro l’intento della filiera composta dalle tre aziende: “Sostituire e ridurre la plastica producendo materiali alternativi”.

Chiudiamo questa rassegna con la terza azienda, la Adesiva srl, che si occupa di produzione di collanti biocompostabili per la cartotecnica da 30 anni. Più precisamente, produce collanti in dispersione acquosa nel settore carta e legno. Lavora sia sul mercato italiano sia su quello estero e punta sulla qualità dei prodotti, la rapidità nelle consegne, la consulenza tecnica e commerciale e la versatilità nella ricerca costante del miglioramento tecnico del prodotto e nel continuo aggiornamento in materia di sicurezza, al passo con le normative vigenti (ISO 9001, 14001 e 18001).


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