Etichette in sala operatoria: come devono essere

Le etichette sono indispensabili in sala operatoria. Così come il fatto che le stesse siano sterilizzate, come tutto il resto dei materiali e dei prodotti che vengono utilizzati durante un intervento chirurgico. Ma dove si applicano le etichette? Vanno messe su tutti i dispositivi medici che potrebbero essere scambiati, dunque su siringhe, flebo, linee infusionali, pompe-siringhe, cateteri venosi, cateteri arteriosi, cateteri epidurali, cateteri sub-aracnoidei.

Ogni etichetta, come richiesto dalle Società Scientifiche, deve avere una certa lunghezza, che si misura dall’inizio della prima lettera del nome del farmaco all’inizio del nome del farmaco successivo. Anche l’altezza deve avere un minimo e un massimo secondo la legge. Il colore dello sfondo deve essere abbastanza chiaro da permettere di leggere facilmente ogni tipo di indicazione aggiuntiva. Il nome del farmaco va posto al centro dell’etichetta, il testo deve essere della massima dimensione possibile, possibilmente in Helvetica o Times New Roman. Congrua deve essere la proporzione tra lettere e spazi. È poi consigliabile utilizzare in lettera maiuscola le iniziali. I testi devono essere di colore nero, fatta eccezione per due farmaci, la Succinilcolina e l’Adrenalina, per cui le lettere devono essere del medesimo colore dello sfondo, in risalto su una banda nera posta sulla metà superiore dell’etichetta,

Fatta eccezione per i farmaci antagonisti, il nome del farmaco va riportato nella porzione superiore dell’etichetta per consentire l’indicazione del dosaggio o della concentrazione. Sull’angolo inferiore destro dell’etichetta dovrebbe esserci l’indicazione della concentrazione, espressa in g/ml, mg/ml. Per i farmaci antagonisti, invece, il nome deve comparire centralmente, lasciando almeno il 25 per cento della superficie sovrastante contrassegnato dalle bande diagonali caratteristiche. Il nome del farmaco deve essere uguale a quello riportato dalla Farmacopea Italiana (Ip).


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