Etichette per latticini: dal latte allo yogurt, le denominazioni

Quali sono le indicazioni in etichetta per i latticini? Abbiamo fatto un giro tra le normative. Le più aggiornate risalgono al 2017. Viene identificato come ‘latte’ esclusivamente quello vaccino, per tutti gli altri va aggiunto ‘di capra’, ‘di pecora’. Si devono aggiungere i trattamenti a cui è stato sottoposto (pastorizzato, sterilizzato, microfiltrato, Uht). A seconda del quantitativo di materia grassa presente, va l’indicazione ‘scremato’, ‘parzialmente scremato’ o ‘intero’. Se stiamo parlando di latte crudo per il consumo umano, sull’etichetta comparirà la scritta ‘latte crudo’. Esistono poi i latti speciali: delattosato (ridotta presenza di lattosio), desodato (scarsa presenza di sodio), arricchito (sono state aggiunte vitamine o calcio oppure ferro), aromatizzato (alla vaniglia, al caffè), latte parzialmente disidratato e latte totalmente disidratato (si segnala il trattamento termico a cui è stato sottoposto).

Sull’etichetta del latte vanno poi indicati l’origine/latte fresco (zona di mungitura o provenienza), l’origine di tutti i tipi di latte e prodotti lattiero – caseari (Paese di mungitura, condizionamento o trasformazione), la temperatura di conservazione e data di scadenza/termine minimo di conservazione (dipende dal trattamento termico).

Passiamo al burro. Viene indicato il prodotto con un tenore minimo di grassi lattieri dell’80%, ma inferiore al 90%, e tenori massimi di acqua del 16% e di estratto secco non grasso del 2%. E’ tradizionale quando è ottenuto direttamente dal latte o dalla crema di latte o panna; burro tre quarti, tenore di grassi lattieri minimo del 60% e massimo 62%; burro metà, tenore di grassi lattieri minino 39% e massimo 41%; a ridotto tenore di grassi, alleggerito, light, leggero si possono utilizzare solo per prodotti con tenore di grassi non superiore al 62%.

Il formaggio. Quelli erborinati (aggiunta di muffe, volutamente inoculate nel latte o nella cagliata o la crescita spontanea permette di ottenere formaggi fortemente aromatici), come il Gorgonzola: freschi a pasta filata (mozzarella, mozzarella di bufala), per il consumatore, da porre in vendita preconfezionati; fusi (in etichetta vanno inseriti i sali di fusione, il sale, l’acqua se residua in quantità superiore al 75%).

Chiudiamo con lo yogurt. L’elenco degli ingredienti va inserito se si tratta di yogurt alla frutta. Altrimenti, gli yogurt si differenziano in Magri o scremati (materia grassa inferiore all’1%), parzialmente scremati (1,5-2%) e interi (non inferiore al 3%).


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