Etichette italiane: indicare l’origine degli alimenti adesso è legge!

Il decreto italiano “Semplificazioni“ segnerà una svolta per le etichette italiane. Infatti, è stato approvato l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari. Il decreto, che diventerà obbligatorio da aprile 2020, segna un’importante vittoria per l’Italia, che nel settore etichette si pone all’avanguardia rispetto agli altri paesi dell’UE, che ancora indugiano su gran parte delle indicazioni di origine della materia prima.

Le etichette italiane, serviranno a promuovere le eccellenze made in Italy tutelandole dai cibi stranieri che si spacciano come prodotti nel nostro paese e saranno utili per tutti quei consumatori che vogliono fare acquisti consapevoli e sicuri, eliminando ogni ambiguità come immagini e marchi che evocano l’Italia per pubblicizzare e commercializzare prodotti non riconducibili al nostro Paese. Si tratta di una forma eclatante e dannosa di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei clienti.

«C’è ancora molto da fare, ma si tratta certamente di un passo molto importante per salvaguardare i consumatori, che meritano di sapere quello che mangiano e quello che acquistano» ha commentato Rosario Lopa, portavoce della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia di Napoli per il settore Agricolo, componente del Dipartimento Nazionale Ambiente Agroalimentare Ristorazione risorsa acqua Servizi e Turismo del MNS. «Ora bisognerà impegnarsi nel garantire gli standard qualitativi dei prodotti e il rispetto delle regole. Inoltre, occorrerà investire, attraverso la sinergia con le istituzioni preposte, per dare un nuovo impulso socio-economico al territorio: per questo, istituiremo una rete di piattaforme telematiche e tavoli di filiera tra tutti i protagonisti dei settori produttivi dell’Agroalimentare».

Ad oggi in Italia l’obbligo di indicare l’origine geografica dei prodotti esiste solo per pelati e concentrati di pomodoro, latte (e derivati), riso, grano della pasta e pollo. Con l’approvazione della norma nel decreto alla Camera, sarà possibile conoscere la provenienza della frutta contenuta in succhi, conserve e marmellate, ma anche legumi in scatola e carni in salami e prosciutti.


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