Etichette delle acque minerali: cosa leggere per saperne di più

Sappiamo leggere l’etichetta dell’acqua minerale, che fa bella mostra sulle nostre tavole e di cui abbiamo un costante bisogno, specialmente quando arriva il gran caldo? Sappiate che non è semplice orientarsi tra le diverse acque essendoci ben 48 parametri di analisi periodiche a cui viene sottoposta ogni bottiglia, alcuni dei quali sono riportati sulla confezione.

Partiamo dal residuo fisso. Che cos’è? Ci indica la quantità di sali minerali. Più il valore è alto, più ci sono sali sciolti in un litro. Il dato si ottiene portando l’acqua a 180°; ciò che resta dopo l’evaporazione è il residuo fisso. Viene espresso in mg/L. In base a questo criterio, abbiamo quattro categorie di acque minerali: minimamente mineralizzata (residuo fisso inferiore a 50 mg/L). La mancanza del sodio stimola la diuresi, il che fa sì che quest’acqua si indicata per chi soffre di ipertensione o per l’alimentazione dei neonati. Utile per prevenire i calcoli renali.

Oligominerale o leggermente mineralizzata (residuo fisso inferiore a 500 mg/L): favorisce la diuresi, ha poco sodio e va bene per l’ipertensione. Così come per prevenire la calcolosi renale. Mediominerale (in realtà la legge non ha previsto alcuna dizione, residuo fisso tra 500 e 1000 mg/L). Discreto contenuto di sali minerali, ottima per gli sportivi. Ricca di sali minerali (residuo fisso superiore a 1000 mg/L). Terapeutica, molto ricca di sali. Si compra in farmacia, alcune anche nei supermercati. Meglio acquistarla sotto consiglio medico. Effetto diuretico inferiore e attenzione perché può favorire lo sviluppo di calcoli ai reni.

Sulle etichette delle bottiglie viene riportato anche il dato del pH. “PH alla temperatura dell’acqua di sorgente” è l’indicazione corretta. Sapremo quanto è acida l’acqua. La scala è da 0 (massima acidità) a 14 (massima basicità). Generalmente il valore è compreso tra 6.5 e 8. Maggiore è il contenuto di anidride carbonica e solfati, minore sarà il pH.

La durezza viene espressa in gradi francesi (°F). Più alto è questo valore, più l’acqua è calcarea, ossia c’è presenza forte di calcio a magnesio. Infine, sono indicati i nitrati. Di solito sono presenti in misura limitata e non danno fastidio. Se assunti in eccesso, i nitrati possono ostacolare il trasporto di ossigeno nel sangue, con conseguenze non buone in particolare per i neonati. Due differenti limiti di dosaggio sono previsti: 45 mg/L nelle ordinarie acque minerali, 10 mg/L in quelle destinate all’infanzia.


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